Disturbi intimi in menopausa: quali sono e come combatterli

Donna in menopausa si sventola per vampate di calore provocate da disturbi intimi

Che cosa è la menopausa e cosa accade al corpo della donna?

È una fase naturale nella vita di una donna, che può passare quasi del tutto inosservata o, al contrario, farsi “sentire” eccome. Ma che cos’è davvero la menopausa e quali cambiamenti apporta?  Si tratta di una tappa fisiologica nella vita di una donna, che coincide con la fine del ciclo mestruale e della sua vita riproduttiva.

Si parla di menopausa quando le mestruazioni terminano definitivamente e irreversibilmente, a causa della cessazione di produzione, da parte delle ovaie, degli ormoni sessuali, cioè estrogeni e progesterone. In realtà, sebbene nell’immaginario collettivo coincida con un unico momento della vita, la menopausa è una transizione che avviene nell’arco di mesi o addirittura anni, accompagnata da cambiamenti del ciclo mestruale, del corpo e del benessere psico-fisico. Nella maggior parte dei casi la donna entra in menopausa tra i 45 e i 55 anni d’età ma esistono alcuni fattori, che approfondiremo fra poco, per cui le mestruazioni si interrompono prima dei 40 anni o dopo i 55.

Sintomi pre-menopausa: come inizia la menopausa?

Molte donne iniziano ad avvertire dei disturbi ben prima della definitiva cessazione del ciclo mestruale perché, come dicevamo poco fa, la menopausa rappresenta un periodo, spesso lungo e graduale, di transizione che non può essere ridotto a un momento preciso e limitato nel tempo. L’arrivo dei primi segni, che precedono la fine del ciclo mestruale, indica il periodo chiamato pre-menopausa o peri-menopausa: un periodo di durata variabile, che può precedere anche di anni la menopausa vera e propria. Tra i sintomi della pre-menopausa, che indicano una significativa diminuzione della funzionalità delle ovaie e il fisiologico calo della produzione di ormoni riproduttivi femminili, troviamo proprio l’alterazione del ciclo mestruale. A causa dell’abbassamento degli estrogeni e del progesterone, le mestruazioni possono subire un andamento altalenante, con cicli irregolari sia per frequenza sia per intensità.

È possibile, infatti, che la donna abbia mestruazioni molto ravvicinate, anche ogni 20 giorni, o abbia ritardi importanti.

Alcune signore, poi, avvertono anche altri disturbi, come vampate di calore, arrossamenti del viso ed eccessiva sudorazione (anche notturna), cambiamenti nel tono dell’umore, stanchezza, dolori muscolari e senso di spossatezza, mal di testa, sensazione di confusione mentale e problemi di memoria, calo del desiderio sessuale: niente paura, è un processo assolutamente fisiologico causato, ancora una volta, dalla fluttuazione (e poi dal calo drastico) degli estrogeni. I sintomi della pre-menopausa possono persistere anche durante la fase della menopausa e a questi se ne possono aggiungere anche altri, come l’atrofia vulvo-vaginale e le infezioni del tratto uro-genitale. In particolare, la donna può andare incontro a secchezza vaginale, dolore durante i rapporti sessuali, bruciore intimo, cistiti ricorrenti.

Inoltre, le modificazioni ormonali caratteristiche della pre-menopausa e della menopausa possono comportare anche un’alterazione della flora batterica vaginale, aumentando il rischio di infezioni. In questi casi si possono manifestare perdite accompagnate, talvolta, da cattivo odore. Insieme alla riduzione degli estrogeni, inoltre, molte donne potrebbero iniziare ad aumentare di peso, con cedimenti della pelle in alcune zone del corpo, come braccia, mento e collo. Anche la pelle può apparire più spenta e disidratata, mentre i capelli potrebbero sembrare più fragili e diradati. 

Come calcolare l’età della menopausa?

Al momento non esiste un metodo per calcolare l’età in cui una donna raggiungerà la menopausa. Quel che sappiamo, però, è che a incidere su questo dato sono la genetica, la familiarità, gli stili di vita e il quadro clinico. Uno tra gli indicatori più importanti che possono aiutare una donna a prevedere, almeno sommariamente, quando entrerà in questa fase della vita è osservare quanto successo alla propria madre perché potrebbero esserci delle analogie. Non sembra esserci correlazione, invece, tra l’età della comparsa del menarca, cioè la prima mestruazione, e quella della menopausa: stando alle evidenze scientifiche, infatti, non è vero che chi ha avuto il primo ciclo mestruale precocemente andrà incontro prima alla sua cessazione definitiva. In generale, la menopausa fisiologica è quella che insorge tra i 45 e i 55 anni: l’età varia, appunto, a causa di una serie di fattori, a partire dal proprio corredo genetico di ovuli. Quando la menopausa si manifesta prima, già intorno ai 40 anni, si parla di menopausa precoce. A favorirla possono essere motivi diversi, come patologie immunitarie, infettive, tumorali ed endocrine, anomalie genetiche ma anche la rimozione chirurgica delle ovaie, la chemioterapia e la radioterapia. Oltre a ciò, alcune ricerche hanno dimostrato che anche il fumo di sigaretta può contribuire ad abbassare l’età della menopausa.  Al contrario, si parla di menopausa tardiva quando la donna entra in questa fase della sua vita dopo i 55 anni. Tra i motivi che possono predisporre al ritardo ci sono, ancora una volta, la familiarità e l’obesità. 

Donna in menopausa con vampate e problemi intimi in menopausa, stringe tra le mani un bicchiere d'acqua

Quanto dura la menopausa?

I sintomi della menopausa variano da persona a persona, sia per quanto riguarda la varietà degli stessi sia per la durata che per l’intensità. In linea generale, i disturbi della menopausa durano all’incirca 4-5 anni, dopodiché regrediscono completamente o si affievoliscono in maniera significativa. Tuttavia, ci sono donne che vanno incontro a una menopausa del tutto asintomatica e altre che si portano dietro i sintomi anche per più di 10 anni. Il quadro è davvero molto eterogeneo. Come abbiamo già visto, i sintomi della menopausa non compaiono tutti insieme ma gradatamente nel tempo. I primi a manifestarsi e a fornire le avvisaglie iniziali sono quelli caratteristici della pre-menopausa e cioè l’alterazione del ciclo mestruale, con o senza spotting, le vampate di calore, l’eccessiva sudorazione, il calo del desiderio sessuale, la cefalea, i disturbi dell’umore e del sonno. Si tratta di disturbi comuni, assolutamente fisiologici e, nella gran parte dei casi, passeggeri. A questi, con l’approssimarsi della menopausa vera e propria, se ne possono aggiungere altri, come la secchezza vaginale, il bruciore intimo, le infezioni urinarie ricorrenti, i dolori muscolari e articolari, la pancia gonfia e dura, che possono essere tranquillamente gestiti seguendo i consigli della propria ginecologa. Dopo la menopausa, invece, possono esserci un aumento di peso, assottigliamento e disidratazione di pelle e capelli, l’aumento della pressione arteriosa, con conseguente innalzamento del rischio cardiovascolare, e problemi di osteoporosi. 

Candida in menopausa, come curarla

Molte donne sperimentano disturbi intimi in menopausa. Le variazioni ormonali, in particolare di estrogeni, che caratterizzano questa fase del ciclo riproduttivo femminile possono alterare l’ecosistema vaginale, creando uno squilibrio tra i “batteri buoni” che qui vi risiedono. Quando questo equilibrio viene meno, è possibile che la Candida albicans – un fungo che abita nell’apparato genitale senza creare alcun fastidio – proliferi in maniera incontrollata, favorendo l’insorgenza di infezioni, tra cui appunto la candida (o candidosi). La candida in menopausa si può manifestare con prurito intimo, bruciore, irritazione e rossore dei genitali, perdite biancastre, cremose e lattiginose, dolore durante i rapporti sessuali. Per curare la candida in menopausa, il ginecologo può prescrivere una terapia antifungina, oltre che fermenti lattici in grado di ripristinare l’equilibrio della flora vaginale. Oltre alla candida, in menopausa è facile andare incontro a infezioni urinarie ricorrenti come, ad esempio, la cistite. Anche la riduzione dei lattobacilli nel microbiota sia gastrointestinale che urogenitale, e il calo fisiologico delle difese immunitarie, che spesso caratterizzano il periodo della pre-menopausa e della menopausa, possono favorire l’insorgenza di questo disturbo. Anche in questo caso è il ginecologo a prescrivere una terapia idonea, che può includere un trattamento antibiotico, fermenti lattici, prodotti a base di d-mannosio o estratti di mirtillo. 

 

Atrofia vulvovaginale in menopausa

Come abbiamo detto all’inizio, in menopausa si verifica prima una fluttuazione e poi un calo degli ormoni riproduttivi femminili, soprattutto degli estrogeni. Questo cambiamento a livello ormonale può comportare anche una trasformazione dell’epitelio e dei tessuti vaginali, che si assottigliano e diventano meno elastici. L’insieme di questi fattori viene definito atrofia vaginale, che può essere fonte di secchezza vaginale, prurito intimo, irritazioni frequenti, perdite vaginali, dolore durante i rapporti sessuali. In questa condizione, la vagina e le sue mucose sono particolarmente infiammate fino ad arrecare disturbi che impattano negativamente sulla qualità della vita della donna. I rimedi, indicati dal ginecologo o dalla ginecologa, può prevedere prodotti idratanti da applicare localmente, a base di acido ialuronico, aloe vera, vitamina E, olivello spinoso, glicogeno o acido lattico.

Cosa prendere per alleviare i sintomi della menopausa?

I sintomi della menopausa, come si diceva poco fa, tendono nella maggior parte dei casi a regredire nell’arco di qualche anno dopo la cessazione del ciclo mestruale. È possibile, tuttavia, alleviare i disturbi in modo da migliorare la propria qualità della vita. Per quanto riguarda le vampate di calore e l’eccessiva sudorazione, è possibile mettere in atto alcuni accorgimenti, come regolare la temperatura ambientale, vestirsi a “cipolla”, evitare cibi piccanti e speziati, bevande calde. Il fumo di sigaretta, che vasodilata e aumenta la sensazione di calore, andrebbe poi evitato. Per alleviare questa sintomatologia e contrastare il calo del desiderio sessuale, i disturbi dell’umore e del sonno e la cefalea, i problemi uro-genitali e l’aumento di peso, il ginecologo potrebbe suggerire la terapia ormonale sostitutiva, che oggi è sempre più personalizzata, o prodotti non ormonali che si sono dimostrati utili per questi disturbi, a volte anche a base di sostanze di origine naturale. Per combattere, invece, la secchezza vaginale, che può dare origine a prurito intimo, bruciore, rossore e irritazione, è possibile utilizzare prodotti idratanti, meglio ancora se arricchiti di vitamina E, acido ialuronico e altre sostanze emollienti e idratanti, a livello locale, che favoriscono il controllo del pH vaginale e la funzionalità delle mucose. 

 

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